Il 21 febbraio si celebra in Brasile la «Giornata dell’Immigrante italiano». La data ricorda il giorno del 1874 nel quale il primo gruppo di 386 lavoratori italiani con le loro famiglie giunse nel paese americano a bordo del vapore Sofia. Si vuole così rendere omaggio al contributo che l’emigrazione italiana ha fornito alla cultura, all’economia e al carattere nazionale del Brasile. Da quel lontano 1874 più di un milione e mezzo di italiani sono stati protagonisti dello sviluppo del Paese sudamericano. Oggi, in Brasile risiede la più grande collettività di italo brasiliani al mondo, stimata in circa 32 milioni di persone, cui si aggiungono, al 31.12.2022, circa 680.000 cittadini con passaporto italiano.
Come per gli altri Paesi di destinazione dell’emigrazione italiana, una delle prime azioni organiche di assistenza religiosa, sociale e culturale verso gli emigrati in Brasile è dovuta al vescovo Giovanni Battista Scalabrini che ha inviato, nel 1888, i primi missionari scalabriniani ad accompagnare religiosamente e socialmente gli immigrati italiani, salariati agricoli nelle fazendas degli Stati di São Paulo e Espírito Santo oppure coloni negli Stati di Paraná, Santa Catarina e Rio Grande do Sul. In questa data particolare e significativa per il mondo dell’emigrazione italiana vogliamo presentare al grande pubblico l’ultima pubblicazione del Centro Studi Emigrazione sul cammino congiunto di migranti e Congregazione Scalabriniana in 140 anni di storia. Nel leggere i testi e nel visualizzare le foto di questa pubblicazione possa il lettore scoprire che l’emigrazione non significa solo minaccia o pericolo, come politica e media al suo servizio vogliono far credere, ma soprattutto coesione sociale, spirituale ed umana vissuta e condivisa.
Buona lettura. p. Lorenzo Prencipe, c.s.