8.2.2023: Giornata contro la tratta e il traffico di esseri umani. Dichiarazione dei Missionari scalabriniani presenti in Europa e Africa
Da lunedì 6 a giovedì 9 febbraio, settanta missionari scalabriniani che operano in Europa e
Africa si sono riuniti in Assemblea per riflettere, dibattere e condividere le sfide che il mondo
della mobilità umana pone oggi alla Congregazione scalabriniana
I missionari, religiosi e laici, come “eredi dello spirito di San Giovanni Battista Scalabrini” continuano, ancora oggi, ad essere “sollecitati a risanare i mali delle migrazioni, sia nelle cause che negli effetti”, ma, allo stesso tempo, non smettono di rivolgere a tutti gli uomini e le donne di buona volontà “l’invito a considerarsi TUTTI stranieri e pellegrini sulla terra, in cerca di un
futuro oltre il mondo presente che ne sollecita però la trasformazione ed il superamento” (Regole di Vita della Congregazione scalabriniana, n. 19).
In questa giornata dell’8 febbraio la Chiesa, ricordando Santa Bakhita, una suora sudanese che da bambina aveva vissuto la drammatica esperienza di essere rapita e ridotta in schiavitù, invita tutti alla preghiera e alla sensibilizzazione contro la tratta ed il traffico di esseri umani.
I missionari Scalabriniani e l'impegno contro la tratta di esseri umani
E noi, come Missionari scalabriniani, denunciamo a voce alta questo “crimine contro l’umanità” che coinvolge, ogni anno, migliaia di persone costrette, ingannate, reclutate, trasferite e obbligate a lavorare e vivere in condizioni di sfruttamento e abuso.
Nel mondo sono 28 milioni le persone sottoposte a lavori forzati e 22 milioni costrette in matrimoni forzati, per un totale di 50 milioni di vittime di forme di schiavitù moderna. Quasi il 70% delle vittime di tratta sono donne e il 25% e formato da minori.
A queste vittime non possiamo non aggiungere gli oltre 50 mila migranti morti, in questi ultimi sette anni, nel tentativo di raggiungere ciò che tutti desideriamo: fuga da guerra e violenze, opportunità, dignità e vita, e le decine di migliaia di persone che ogni anno sono vittime vulnerabili di trafficanti di esseri umani che gestiscono, quasi indisturbati (dato che per i governi è più facile bloccare le vittime che gli aguzzini), i grandi flussi migratori irregolari (dato che i canali legali di migrazione sono sempre più esigui).
Le parole di San Giovanni Battista Scalabrini
I trafficanti di esseri umani privano le persone più vulnerabili dei loro diritti fondamentali e rubano i loro sogni. E di questo fu testimone, alla fine del XIX secolo, San Giovanni Battista Scalabrini quando racconta: «raccolsi il grido di dolore dei nostri poveri espatriati, e chiamai l’attenzione del pubblico sull’opera nefanda dei trafficanti di carne umana». É il traffico di esseri
umani una piaga dell’emigrazione contro cui lottare a tutti i livelli, non ultimo quello politico.
In effetti, «dalle varie regioni d’Italia emigra di anno in anno», scrive Scalabrini nel 1899, «un numero considerevole di contadini e operai che si spargono nel mondo in cerca di lavoro, alcuni per un periodo di tempo limitato, altri per stabilirsi definitivamente fra genti straniere diverse di religione, di lingua e di costumi. Questo esodo è spesso opera di agenti d’emigrazione che si danno
a speculare sulla miseria e credulità altrui»
Oggi come ieri, l’unico modo per lottare e sconfiggere i contrabbandieri e trafficanti non è tanto di chiedere (“obbligandoli con accordi di cooperazione”) ai paesi di partenza o di transito (magari in cambio di denaro o di mezzi militari) di bloccare i migranti (anche in veri e propri lager) ma di stabilire percorsi per la migrazione regolare anche per rispondere in maniera sensata ai deficit demografici, alle carenze dei mercati del lavoro, alle esigenze globali di sviluppo sostenibile.
Ecco perché l’8 febbraio si prega, ma anche si riflette e si sensibilizza e, soprattutto (si spera!), si curano le ferite della nostra umanità, tra cui la tratta e il traffico di persone.