L’Emigrato – agosto 1989 – n. 7-8
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Il titolo è tratto da un’osservazione fatta da uno studioso di problemi migratori e vorrebbe rispecchiare l’originalità di Scalabrini che colse l’elemento etnico come molto importante per la pastorale e per la stessa concezione di una società realmente pluralistica ed aperta a tutti. Solo una battuta per sgombrare il campo da luoghi comuni: nessun nazionalismo e nessuna chiusura per quanto riguarda la missionarietà tra i migranti. Almeno queste non furono mai prerogative di Scalabrini, né del nostro giornale. Si tratta invece di puntualizzare un aspetto importante per l’Europa che va costituendosi e cioè: “Si può ancor oggi parlare di necessità di missionarietà per i migranti europei al di dentro dell’Europa? E se sì, come farsene carico? Sono queste due domande interessanti che ci possono portare lontano.
Editoriale, pag. 3
Voto politico per gli italiani all’estero, pag. 4
Centocinquant’anni fa nasceva a Fino Mornasco Giovanni Battista Scalabrini, pag. 5
Pellegrinaggio a Fino Mornasco, pag. 8
Appuntamento a Bassano del Grappa, pag.9
Disegnare la vita, pag. 17
Una foresta che piange, pag. 22
La malattia chiamata razzismo, pag. 24
Tu che ci porti, pag. 25
Torta e caffè per alcuni – Le briciole per molti altri, pag. 26
Il sogno di una scuola italiana, pag. 28
Varata la legge sull’anagrafe, pag. 29
Padre Faustino, pag. 30
Flash, pag. 34