Il numero 225 di Studi Emigrazione è composto di un corposo dossier sulle nuove sfide relative ai minori stranieri non accompagnati, curato da Mattia Vitiello, e da tre robusti articoli di accompagnamento.
Il dossier comprende una stimolante introduzione del curatore e quattro articoli redatti rispettivamente dallo stesso assieme a Pietro Demurtas (sui minori stranieri non accompagnati in Italia), da Stefania Congia (sulle iniziative del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in favore dei minori migranti), da Monia Giovannetti e Marco Accorinti (sulle professionalità coinvolte nel sistema di accoglienza dei minori in questione) e infine di Muireann Ní Raghallaigh, Giovanni Giulio Valtolina e Nicoletta Pavesi (su come performare meglio l’affidamento dei minori non accompagnati). I primi tre saggi considerano specialmente il quadro italiano, mentre il quarto amplia la prospettiva a tutto il quadro europeo, ivi compreso il Regno Unito.
Come sottolinea il curatore, l’argomento non è nuovo, né inesplorato. Tuttavia quanto scatenato dalla fine dell’occupazione statunitense in Afghanistan e alla successiva fuga catastrofica di tanti afghani hanno determinato significative innovazioni nel fenomeno stesso. A tali novità le istituzioni italiane ed europee hanno cercato di rispondere trasformando l’apparato istituzionale elaborato negli anni per l’accoglienza e la protezione di questi minori, ma siamo ancora davanti a un territorio in continua evoluzione e quindi in buona parte da esplorare e perimetrare.
Per giunta tale territorio cambierà ancora a causa di quanto sta accadendo in Ucraina. Ora proprio questa nazione, oggi sotto attacco, è toccata da altri contributi del numero. Mikhail Denisenko ed Elena Varshavskaya del Vishnevsky Institute of Demography studiano le traiettorie lavorative in Russia dei migranti dalle nazioni circostanti, ivi compresa l’Ucraina, che prima erano parte dell’Unione Sovietica. Sulla base dei curricula di 8.500 immigrati, i due ricercatori mostrano come il loro trasferimento li abbia spinti verso il basso della scala lavorativa, persino quando hanno una buona padronanza della lingua locale. Lorenzo Prencipe, presidente del Centro Studi Emigrazione di Roma, e il sottoscritto presentano invece un progetto per studiare la presenza italiana nei territori centro-orientali una volta appartenenti agli imperi asburgico, ottomano e russo: proprio le aree oggi minacciate dal rinnovato espansionismo di Putin.
Infine l’insieme degli articoli è completato da un innovativo lavoro di Rose Luminiello sul ruolo e la presenza di suore nelle comunità emigrate tra il 1840 e il 1969. Non soltanto l’autrice evidenzia l’impegno e l’importanza delle religiose nel sostenere le comunità inglesi, irlandesi, italiane e polacche nelle due Americhe, in Africa e in Australia, ma propone anche di studiare meglio quella che potremmo definire una migrazione ecclesiastica (femminile e di riflesso anche maschile) dal Vecchio ai Nuovi Mondi.
In questo numero è dato anche ampio spazio a recensioni e segnalazioni. In particolare vengono illustrate la nuova pubblicazione dei Centri Studio sui rapporti tra attuale pandemia e mercato del lavoro e la coedizione ad opera del CSER di una graphic novel sullo studio dei migranti. Inoltre sono recensiti diversi volumi sulla diaspora ebraica nel corso dei millenni e su quella franco-canadese fra Otto e Novecento. Infine si parla dei movimenti attivamente anti-immigrati e in particolare di quelli che organizzano a tal scopo gruppi di vigilantes e dei rapporti tra diversità e pluralismo religiose.
Recensione di Matteo Sanfilippo