PILLOLE DI CSER 2023, 4° puntata, intervento di Olga Sparschuh: migrazioni italiane interne e verso l’estero
Nella 4 puntata di Pillole di CSER, il Professor Matteo Sanfilippo intervista Olga Sparschuh. La ricercatrice tedesca presenta uno studio sulle migrazioni dal Sud Italia verso Torino e verso la Germania.
Migrazioni italiane interne e all'estero: la ricerca della Dottoressa Olga Sparschuh
In questa puntata di Pillole di CSER si parla della differenza delle migrazioni italiane interne e all’estero. L’intervistata è Olga Sparschuh, ricercatrice tedesca che lavora presso la TUM, Technical University of Munich e autrice del volume “Fremde Heimat, fremde Ferne“.
Il suo studio, come accennato, si focalizza sulle migrazioni dall’Italia meridionale a Torino e a Monaco dagli anni ’50 alla metà degli anni ’70. Intervistata dal Professor Matteo Sanfilippo, la ricercatrice ha analizzato la sua ricerca, evidenziandone i punti principali e portando alla luce i risultati raggiunti.
Lo studio, in particolar modo, si concentra sulla comparazione e sulle differenze tra le migrazioni interne dal Sud Italia (verso Torino) e quelle verso la Germania (soprattutto a Monaco) durante gli anni interessati.
«Quello che mi aveva stupito è che, solitamente, negli studi sulle migrazioni non si fa il paragone tra quelle interne e quelle all’estero. Si dà per scontato che siano cose distinte. Per me era interessante vedere quale fosse realmente la differenza tra queste migrazioni e ho deciso di concentrarmi sulle migrazioni italiane perché si potevano studiare sia le migrazioni dal Sud sia quelle dal Veneto verso Torino, per esempio».
Olga Sparschuh: lo studio sulle migrazioni
«Volevo capire se fosse possibile contare queste migrazioni interne e verso l’estero del dopoguerra. Quello che vediamo è che in questo periodo abbiamo le prime politiche europee con l’inizio della libertà di movimento nell’Europa, che facilita lo spostamento degli Italiani in Europa e, allo stesso tempo, si vede invece quanto fossero difficili le migrazioni regionali per gli italiani perché c’era una non regolamentazione, hon c’era aiuto per le persone che andavano dal Sud al Nord e c’erano ancora legislazioni dell’Italia fascista che non permettevano questi spostamenti».
Per la Dottoressa, l’aspetto interessante è che le leggi per favorire le migrazioni regionale sono arrivate solo dopo la regolamentazione europea. Così facendo, il Bel Paese ha dimostrato di essere influenzato dall’Europa e di aver avvertito il cambiamento, mettendolo in atto con nuove legislazioni riguardanti le migrazioni interne.
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