GLI INTERLOCUTORI LAICI DI SCALABRINI

La canonizzazione il 9 ottobre 2022 di Giovanni Battista Scalabrini (Fino Mornasco, 8 luglio 1839 – Piacenza, 1º giugno 1905) ha dato impulso alla pubblicazione di nuovi studi sulla sua azione nella diocesi piacentina e quale fondatore di istituti laici e religiosi. Grazie a tali lavori possiamo oggi intendere meglio l’enorme massa di iniziative da lui avviate nell’arco di un trentennio e il ruolo che ha avuto in essa uno stuolo di collaboratori.
Le sue iniziative più note vedono impegnato un numeroso personale ecclesiastico, garantito dagli istituti maschili e femminili nonché dal clero secolare, coinvolto nelle parrocchie, nelle scuole, negli ospedali, negli orfanatrofi e negli istituti di assistenza della sua diocesi e delle Americhe. Tuttavia, altre iniziative, quali la partecipazione all’Opera dei Congressi e alle Associazioni di Patronato per gli emigranti (poi San Raffaele) italiana e statunitense, prevedono laici nei comitati italiani, europei e americani. Inoltre vi sono numerose attività collaterali (conferenze, incontri, congressi, dibattiti, elaborazione di mozioni e appelli), cui Scalabrini non ha tempo di partecipare e che deve demandare a collaboratori non ecclesiastici, poiché i suoi sacerdoti sono già oberati.
Infine, l’esperienza nell’Opera dei Congressi e nelle Associazioni di Patronato convincono il vescovo della necessità di una legge sull’emigrazione, che lo obbliga a un’intensa azione lobbistica. Questa a sua volta lo spinge a confrontarsi con numerosi interlocutori laici, in primo luogo politici, funzionari dell’amministrazione e studiosi, che non possono essere considerati collaboratori in senso stretto, ma che fiancheggiano e talvolta influenzano la sua riflessione e la sua azione, rivelandosi quindi di notevole importanza.