Un “nuovo paradigma” per comprendere e agire con i migranti
P. Lorenzo Prencipe, Missionario Scalabriniano e Presidente del Centro Studi Emigrazione di Roma, ripercorre le dichiarazioni di Papa Francesco a Marsiglia per indicare alcuni elementi costitutivi di un nuovo approccio, più inclusivo e globale, alla realtà dei migranti nel Mediterraneo e nel Mondo.
Ospite della trasmissione “Il Diario di Papa Francesco” su Tv2000, P. Lorenzo Prencipe, nel ripercorrere le parole di Papa Francesco, ha sottolineato come siamo alla sintesi del pensiero del Papa sulla realtà dei migranti ed è arrivato il momento di cambiare il paradigma, la chiave di lettura: sia nei confronti dei migranti stessi che nei confronti del fenomeno migratorio.
Papa Francesco propone alla Chiesa e al mondo un nuovo “paradigma” per leggere, comprendere e agire con i migranti
Premessa
Negli interventi tenuti da Papa Francesco in occasione degli “Incontri del Mediterraneo” possiamo trovare i tasselli utili a comporre un nuovo mosaico di approccio, comprensione e azione con i migranti che interpellano le nostre società a ripensare le sue fondamenta di umanità e fraternità.
Proviamo allora ad esplicitarli in modo da creare le premesse per l’elaborazione di un “nuovo” paradigma, teorico-pratico, capace di rispondere, in maniera umana e degna, alla sfida del “vivere insieme” che la pluralità di appartenenze sociali, economiche, culturali e religiose dei migranti e la storia, l’identità e la tradizione propria dei Paesi di accoglienza sono invitate a costruire e ricostruire in seguito all’incontro.
Paradigma
- Una “nuova” chiave di lettura paradigmatica della realtà migratoria non può continuare ad essere quella che erige muri, barriere, blocchi navali contro i migranti, neppure quella che, in nome di distinzioni “artificiose” (migranti economici contro richiedenti asilo) legittima campagne di odio e discriminazione, deportazioni e respingimenti verso la morte dei migranti (in mare, nei deserti o nei lager-centri di detenzione) e neppure quella che tratta gli esseri umani come merce di scambio, imprigionati e torturati in modo atroce. Ci troviamo di fronte a un bivio di civiltà: o l’incontro o lo scontro; o la cultura dell’umanità e della fratellanza, o la cultura dell’indifferenza fanatica che lascia morire chi è nel bisogno.
- Con i migranti che, fuggendo (si tratta di veri profughi anche senza il riconoscimento dello “status ufficiale di rifugiato”) da povertà (generata dagli squilibri mondiali di una ricchezza mal o non distribuita), disastri ambientali (frutto dei cambiamenti climatici dovuti allo sfruttamento violento dell’uomo sul creato) e conflitti armati (guerre, persecuzioni, atti di terrorismo), arrivano nei nostri Paesi è ora di pensare e costruire un vivere insieme, sia nella società che nella Chiesa, tra diversi che si rispettano perché si accolgono nelle loro peculiarità e accettano di condividere la comunicazione (il linguaggio), il diritto (le regole), l’utilizzo solidale dei beni (il benessere) perché la Terra e l’Universo non appartengono ai singoli individui né a Governi o a Stati nazionali, preoccupati solo di salvaguardare i confini del proprio orticello, ma sono stati affidati in custodia all’Umanità tutta intera per la ricerca e la realizzazione del bene comune.
- Con i migranti che, restando nei loro Paesi, sono vittime di povertà (generata dagli squilibri mondiali di una ricchezza mal o non distribuita), disastri ambientali (frutto dei cambiamenti climatici dovuti allo sfruttamento violento dell’uomo sul creato) e conflitti armati (guerre, persecuzioni, atti di terrorismo), è il momento di abbandonare qualsiasi approccio neo-coloniale di sottomissione, diretta o indiretta, agli interessi dei Paesi, singoli o aggregati in “presunte” Unioni, più ricchi (in denaro e/o in armi) o agli interessi di gruppi multinazionali dediti allo sfruttamento di uomini e beni.
È il momento di pensare e realizzare una rispettosa e solidale azione di cooperazione tra Paesi in vista di redistribuire le ricchezze in modo giusto ed equo, aiutare allo sviluppo efficace di Paesi spesso sfruttati, accompagnare con costanza la formazione educativa e lavorativa dei giovani in cerca di avvenire e sogni da realizzare.
Convinzioni umane e spirituali come elementi qualificanti il “nuovo” paradigma
Continua a leggere le “Convinzioni umane e spirituali come elementi qualificanti il “nuovo” paradigma” qui