L’Emigrato – settembre 1921 – n. 3
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Emigrati italiani, che pur essendo lontano, al di là del mare e dei monti, rispondeste sempre, alacri e unanimi, alla voce della patria, quando, nell’ora del dolore o del pericolo, domandò la vostra opera, unitevi a lei anche oggi che essa, esultando, commemora e celebra una delle sue glorie più fulgide. Glorie e dolori, gioie e sacrifici serviranno così a rinsaldare i vincoli di amore nella nostra sparsa innumerevole famiglia.
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Caruso. Un lutto per l’Emigrazione italiana
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