Sin dalla Preistoria la Penisola è un crocevia di migrazioni in entrata-in uscita grazie alla sua posizione nel Mediterraneo, che la trasforma in un ponte tra l’Europa e l’Africa, nonché in una base di appoggio per chi si muove da oriente a occidente. Tale mobilità cresce quando tutto il mare nostrum viene controllato da Roma e non decresce neanche quando tale unità è spezzata A partire dall’età moderna il raggio di azione dei migranti in arrivo e in uscita si estende ai nuovi mondi, inserendo l’Italia in una griglia migratoria internazionale. Lo scopo del convegno non è tanto quello di ri-raccontare questa storia già sviluppata negli ultimi decenni, ma di giungere ad alcune definizioni e categorizzazioni, relative al ruolo delle componenti maschili e femminili e di quelle culturali e religiose, alle differenze tra migrazioni politiche e di lavoro, a quelle tra migrazioni temporanee o definitive. Ogni intervento terrà quindi conto sia dei flussi che arrivano nella Penisola, sia di quelli che ne partono. Inoltre, valuterà come nella e fuori della Penisola si sia sviluppata l’integrazione dei migranti e come si sia (o non) sviluppato il percorso verso l’accesso alla cittadinanza.
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