Ponte di Dialoghi: un progetto di educazione empatica
La Fondazione CSER promuove il Progetto “Ponte di Dialoghi”
La presenza di migranti in Europa può essere un’occasione di crescita positiva per i Paesi di accoglienza: una crescita non solo demografica o economica ma soprattutto sociale e culturale per tutta la comunità, autoctona e straniera.
Il primo passo verso una società aperta e pluralista comincia dalla “conoscenza“ e dal “riconoscimento” dell’ ”altro”.
A tale scopo, la Fondazione Centro Studi Emigrazione di Roma con la collaborazione della rete scalabriniana di supporto ai migranti (SIMN Europe-Africa) presenta ed offre l’esperienza immersiva “Ponte di Dialoghi” (Bridges Beyond Borders) ad ogni persona aperta all’ incontro dell’altro, in particolar modo giovani e adolescenti.
Si tratta di fare un’esperienza immersiva e multimediale alla stregua di un gioco di ruolo che mette il visitatore nella condizione di rivivere “in prima persona” il percorso migratorio del migrante o rifugiato.
Indossando speciali visori OCULUS GO per la durata del viaggio (costituito da scene girate in luoghi chiave della migrazione e sulla base di reali storie di vita), il visitatore potrà indossare i panni del migrante o rifugiato.
L’esperienza si fonda su video tridimensionali a 360 gradi. Tale particolarità permette al visitatore di decidere in quale direzione andare e quali scelte compiere. I visitatori saranno invitati a compiere il viaggio per intero, a compiere le scelte necessarie e, alla fine, a comunicare il feedback dell’esperienza fatta, con l’obiettivo di offrire una comprensione ed una narrativa sui migranti e i rifugiati diverse da quelle veicolate ordinariamente fatte di stereotipi, fake news e disinformazione.
Nelle scuole e negli incontri di giovani, all’inizio dell’esperienza ci sarà una breve introduzione sul fenomeno della migrazione nel mondo. Alla fine, invece, verrà aperto uno spazio di “condivisione” in cui i partecipanti possono reagire all’esperienza immersiva appena vissuta dialogando con educatori / esperti / testimoni diretti dei percorsi migratori.
L’obiettivo è di sensibilizzare e informare su una realtà complessa come le migrazioni, di promuovere la prevenzione dei conflitti tramite una maggiore conoscenza empatica del fenomeno favorendo l’incontro diretto con migranti e rifugiati.
Le persone coinvolte nel ruolo di animatori, formatori e testimoni diretti provengono dalle diverse entità della rete scalabriniana attive nell’assistenza e nell’accoglienza dei migranti e in particolare: Scalamusic, ASCS, SCCT-Scalabrini Centre of Cape Town.
L’esperienza immersiva è concepita come strumento pedagogico, educativo e informativo. Non si tratta perciò di esposizione di disegni o fotografie, ma di una ricostruzione che consentirà ai partecipanti di sperimentare “virtualmente” il viaggio di persone di diversa identità e storia.
La dimensione virtuale consentirà di “organizzare” l’esperienza immersiva praticamente ovunque (basta uno spazio privo di ostacoli, sia all’interno che all’esterno), superando le difficoltà logistiche tipiche delle mostre itineranti.
Pertanto, ci muoveremo tra alcuni dei principali paesi di origine dei migranti e l’Europa/Italia, affrontando situazioni inaspettate, sperimentando i diversi modi in cui vengono calpestati i diritti umani, scoprendo – a volte – l’esistenza di soluzioni possibili.
L’esperienza immersiva prenderà in considerazione vari temi: la tratta degli esseri umani, minori e donne, la realtà dei migranti economici sfruttati nel lavoro sommerso, le condizioni dei richiedenti asilo.
L’attività ha lo scopo di:
– informare sulla realtà dei fenomeni migratori al di fuori degli stereotipi più comuni;
– sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione in cui vivono coloro che lasciano il proprio paese, cosa devono affrontare per raggiungere una destinazione;
– agire per ridurre gli atteggiamenti di discriminazione ed esclusione.
Materiali per conoscere il nostro progetto:
Presentazione
Ponte di Dialoghi_leaflet