Quaderni UDEP – giugno-agosto 1976

Prima di analizzare alcuni tipi di reazione da parte tedesca al nostro Convegno, tentiamo alcune osservazioni preliminari.
Già a Vierzehnheiligen è stata sottolineata l’assen­za totale delle forze sindacali e delle autorità italiane, eplicitamente invitate. Definire il perché di tale assenza -non è facile. Qualcuno ha fatto notare giustamente che ciò può dipendere in parte da noi, dal nostro modo di agire e di collocarci come Chiesa, dalle nostre scelte.
Una presenza di rappresentanti ufficiali della CGIL­CISL-UIL ad un nostro Convegno dovrebbe significare il supe­ramento di pregiudizi e di paure che, almeno su scala locale, in una situazione di emergenza come la nostra, potrebbero essere eliminate a vantaggio di un discorso nuovo, libero da intolleranze ideologiche.
I Missionari hanno invitato queste forze: segno che da parte loro certe paure non ci sono più. E’ chiaro che non si può pretendere di abbattere steccati consolidati da tempo con un semplice invito. Va precisato tuttavia che l’invito non voleva significare la pretesa di metterci ad un livello di competitività con l’azione delle forze sindacali italiane in Germania. Il taglio con cui avremmo affrontato il proble­ma scuola era evidentemente di carattere pastorale. Noi chiedevamo ai rappresentanti dei lavoratori di aiutarci a comprendere meglio la situazione scolastica dei ragazzi italia­ni in Germania.
Non si tratta di u.na spasmodica ricerca di contatto a livello ufficiale e tanto meno di una strumentalizzazione politica.·