Studi Emigrazione – giugno 2012 – n.186
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L’equilibrio tra le esigenze dettate dalla crescente diversità culturale e la necessità di mantenere e rafforzare la coesione sociale rappresenta una delle questioni centrali del mondo contemporaneo. Diritti delle minoranze e politiche dell’accoglienza, gestione delle differenze, riforma dei sistemi scolastici non cessano di costituire i temi fondamentali dell’agenda politica come della riflessione scientifica. Anche per questo, in Europa e nel Mediterraneo, così come negli altri continenti, l’educazione interculturale si conferma come uno degli strumenti indispensabili per affronta-re questa sfida cruciale. L’intercultura, anziché essere considerata una fase transitoria dei processi della globalizzazione, resta un tema chiave, di fronte al fatto rappresentato dalla società multiculturale. Le soluzioni non sono certo facili da trovare. Visioni semplificate, banalizzate o ideologiche del dialogo hanno ostacola-to il percorso di riconoscimento nella reciprocità. Allo stesso tempo non sono state ancora trovate – come ammette anche Will Kymlicka – formule convincenti per armonizzare i diritti dei diversi gruppi nel pluralismo. Questo obiettivo si conferma indispensabile: tuttavia, si può affermare di assistere oggi ad una sorta di eclissi dell’intercultura, o alla sua progressiva scomparsa?
Per rispondere a questa domanda occorre chiedersi di quale prospettiva interculturale si parli nel contesto attuale, e se essa debba essere archiviata come un’utopia ostinata ma destinata all’irrilevanza. Il fallimento di altre soluzioni apparentemente decisive, in realtà, conferma che la sola strada per una convivenza pacifica in un mondo travagliato resta quella di un dialogo faticoso e complesso con un altro “reale”, anziché ridotto ad immagine di sé o a nemico. Il dibattito di questi anni sull’educazione interculturale, in particolare nella scuola, si presenta, sotto tale punto di vista, particolarmente interessante, come dimostrano i saggi di questo numero della rivista. Gli esperti di fama internazionale che presentano un quadro dell’intercultura nelle diverse aree geografiche, infatti, descrivono un quadro molto sfaccettato.
SOMMARIO
Introduzione, Milena Santerini, pag. 211
Can Intercultural Education Contribute to Equal Opportunities?, Cristina Allemann-Ghionda, pag. 215
Pedagogia dell’intercultura: realizzare una pedagogia della cittadinanza, Fernand Ouellet
Competenze interculturali e pluralismo sociale, Milena Santerini, pag. 263
Santerini
France: Le rejet de l’interculturalisme, Françoise Lorcerie; pag. 278
Intercultural education, vulnerable groups in vulnerable European nations, Jagdish S. Gundara, pag. 302
Le diversité culturelle et religieuse Occidentale: la nécessité de nouveaux paradigmes éducatifs, Abdeljalil Akkari, pag. 325
Ai margini del potere coloniale: gli italiani in Gold Coast, Alessandra Brivio, pag. 339
The Qraana Italian Jewish Community of Tunisia between the 18th and the 19th Centuries: An Example of Transnational Dimension, Leila El Houssi, pag. 361
Recensioni, pag. 370
Segnalazioni, pag. 381